“Per molto tempo i governi hanno derubricato il problema Mezzogiorno dall’agenda politica, le conseguenze si notano”. Lo ha detto rispondendo ai giornalisti il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, oggi a Reggio Calabria per l’undicesimo congresso regionale del sindacato.
“Il differenziale economico, produttivo e occupazione – ha aggiunto Barbagallo – e’ sotto gli occhi di tutti. I giovani non trovano lavoro e devono emigrare, bisogna correggere questo dato. Ho fatto un’analisi, il momento in cui si e’ avvicinato di piu’ il Mezzogiorno al resto del Paese, al Nord in particolare, e’ stato quando c’era l’intervento della Cassa del Mezzogiorno. Ora io non sono un nostalgico della Cassa del Mezzogiorno, ma senza un intervento straordinario come si recupera quel gap infrastrutturale, di infrastrutture immateriali e materiali che non ci sono nel Mezzogiorno. Allora la Cassa del Mezzogiorno divento’ uno strumento costruttivo, invece di correggere lo strumento, si e’ abolito lo strumento ma la corruzione e’ continuata ad aumentare, quindi c’e’ qualche cosa che non funziona. Abbiamo bisogno – ha detto ancora barbagallo – di un intervento straordinario per le infrastrutture. Nella Silicon Valley, negli Stati Uniti, prima sono state realizzate le infrastrutture e poi si sono allocate le aziende, qui da noi in Calabria un’azienda se trova un posto dove allocarsi si alloca e poi per fare viaggiare le idee, le persone e le merci, bisogna vedere come fare. Non puo’ funzionare. Il Paese non si riprende economicamente se il Mezzogiorno non recupera il gap. Piu’ del 70% delle nostre imprese lavora per il mercato interno e senza il recupero del potere di acquisto dei lavoratori, dei pensionati, e il lavoro per i giovani – ha concluso Barbagallo – le aziende rischiano di essere chiuse”.