Un arresto per detenzione d’arma e’ stato eseguito dai Carabinieri di Vibo Valentia dopo l’attentato con un’autobomba costato la vita, ieri, a Limbadi (Vv), a Matteo Vinci, 42 anni, mentre il padre Francesco, 73 anni, e’ ricoverato all’ospedale di Palermo in gravi condizioni. Durante le perquisizioni domiciliari scattate proprio a seguito dell’attentato, i militari dell’Arma hanno arrestato Domenico Di Grillo, 71 anni, di Limbadi, trovato in possesso di un fucile di provenienza illecita. L’arresto non ha una connessione diretta con l’attentato di ieri. Si tratta, comunque, di un vicino di casa delle vittime dell’autobomba, che gia’ nel 2014 era stato arrestato per una violenta rissa con i Vinci, finita a bastonate per via di alcuni terreni confinanti contesi dai due gruppi familiari.
Domenico Di Grillo e’ anche cognato dei boss della ‘ndrangheta Giuseppe e Pantaleone (detenuti), Diego e Francesco. E proprio le modalita’ mafiose dell’attentato hanno portato la Dda di Catanzaro, con il pm Andrea Mancuso, ad interessarsi del caso unitamente alla Procura di Vibo Valentia. L’attentato sara’ oggi al centro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato in via d’urgenza dal prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo.