È scattata all’alba di questa mattina l’operazione dei carabinieri di Pistoia e del comando Provinciale della Guardia di Finanza che ha portato al fermo di 27 persone domiciliate tra Toscana e Calabria. Sono indagate a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata all’intestazione fittizia di beni, auto-riciclaggio, bancarotta fraudolenta, usura, estorsione, assunzioni fittizie finalizzate alle truffe in danno dello Stato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, evasione d’imposta e false fatturazioni. Due dei destinatari delle misure, scattate nelle operazioni Amici nostri e Pluribus, sono stati trasferiti in carcere, venticinque sono agli arresti domiciliari e uno è stato sottoposto all’obbligo di dimora. Due indagini distinte, denominate “Amici Nostri” e “Pluribus” sono poi confluite in un unico procedimento penale nel cui ambito hanno svolto investigazioni il Nucleo Investigativo dei Carabinieri e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Pistoia, denunciando complessivamente 163 persone. I carabinieri hanno avviato le indagini nell’aprile del 2015, concentrando la loro attenzione sull’operato di alcuni commercialisti della provincia di Pistoia. Nel corso dell’operazione è stato eseguito il sequestro preventivo di otto aziende, operanti nella ristorazione, movimento terra, edilizia, vendita di tabacchi, per un ammontare complessivo di circa 36 milioni di euro. Il danno all’erario è di almeno 50 milioni di Euro. Accertata anche l’attività di usura, qualche volta anche nei confronti degli stessi “soci”, ai quali venivano estorte le somme prestate. Nell’inchiesta sono coinvolte persone vicine alla criminalità organizzata.