Sono arrivate, in piena emergenza Covid-19, le lettere di licenziamento per i 52 dipendenti del Carrefour di Crotone. La notizia è stata data dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che accusano la società che aveva la gestione del punto vendita, “di assoluta mancanza di rispetto prima verso i lavoratori e poi verso tutti questi soggetti interessati ed impegnati nella vicenda”. Una vertenza partita nell’autunno dello scorso anno con la chiusura improvvisa del punto vendita attraverso una semplice comunicazione whatsapp da parte del titolare della Gdl, Francesco Perri. Senza lavoro e senza stipendio, che già non veniva versato ai dipendenti dal luglio dello stesso anno. Ad inizio del nuovo anno un flebile speranza con lo svolgimento di alcuni incontri al Ministero dello Sviluppo Economico ed al Ministero del Lavoro. I sindacati si erano mossi “per attivare un percorso di rilancio dell’attività supportato dal Ministero del Lavoro individuando lo strumento della Gigs per cessazione e rilancio attività, percorso condiviso ‘o così ci era sembrato’, vista la presenza aziendale nell’ultimo incontro tenutosi al Ministero”. Una strada che avrebbe dovuto portare alla Cigs ed era legata a delle procedure che l’Azienda avrebbe dovuto espletare come quella della presentazione del concordato preventivo entro certi termini stabiliti. “Termini entro i quali le organizzazioni sindacali – si legge nel comunicato a firma di Vincenzo Zizza (Filcams Cgik), Salvatore Federico (Fisascat Cisl) e Giuseppe Palmieri (Uiltucs Uil) – chiedevano chiarimenti a riguardo del concordato ma per tutta risposta l’azienda inviava comunicazione dei licenziamenti collettivi e successivamente provvedeva a far recapitare le lettere di licenziamento a tutti i lavoratori. Questo tipo di atteggiamento dimostra ancora una volta l’assoluta mancanza di rispetto prima verso i lavoratori e poi verso tutti questi soggetti interessati ed impegnati nella vicenda, ribadendo la mancata assoluta sensibilità – ribadiscono i rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – visto la grave situazione sanitaria che ci vede tutti provati fisicamente ed emotivamente”.