Un agente della Polizia penitenziaria, in servizio nel carcere di Crotone, è stato arrestato su richeista del Tribunale di Crotone
L’agente è indiziato dei reati di corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.
Nei confronti dell’arrestato è stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo.
Le indagini, durate altre due anni, hanno stabilito che che, la guardia penitenziaria, ottenendo o facendosi promettere somme di denaro da detenuti o dai loro familiari, agevolava l’introduzione in carcere di telefoni cellulari, divulgava informazioni coperte da segreto d’ufficio, introduceva all’interno dell’istituto penitenziario apparecchi telematici che consentivano ai detenuti di avere rapporti con l’esterno e, più in generale, si rendeva disponibile a svolgere qualsiasi prestazione in violazione dei doveri d’ufficio a favore di alcuni detenuti della Casa Circondariale di Crotone
L’attività investigativa effettuata tramite attività di intercettazione telefonica, ambientale e telematica, attraverso servizi di osservazione e controllo, nonché grazie al prezioso contributo di un operatore specializzato sotto copertura del Servizio Centrale Operativo, ha permesso di disvelare il modus operandi della guardia penitenziaria, la quale, sfruttando il ruolo ricoperto all’interno della Casa Circondariale e in particolare le mansioni di addetto ai colloqui, riusciva a carpire la fiducia dei detenuti inducendoli a consegnare denaro, spesso per il tramite dei familiari, in cambio di presunte agevolazioni detentive ovvero di un suo interessamento per le loro vicende giudiziarie.
Tale informativa è fornita nell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito, e nel rispetto dell’indagato che, trovandosi nella fase delle indagini, è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva.
Arrestata a Crotone guardia penitenziaria infedele

