La Regione Calabria riprogrammi i fondi europei 2014/2020, per evitare di restituirli all’Europa, e metta 500 milioni per aiutare le imprese sane e produttive, le imprese che danno lavoro di qualità, a superare il momento difficile che stanno attraversando a causa dell’aumento dei costi di produzione e del caro bollette. Lo faccia ascoltando il partenariato economico e sociale e specificando all’Europa che questi fondi non dovranno essere sottratti allo sviluppo economico e sociale del territorio, ma dovrà essere una partita di giro fra Bruxelles, Roma e Catanzaro”.
E’ questa la proposta rilanciata dal Segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, da Siderno dove si stanno svolgendo i lavori del congresso regionale della Copagri.
“Il momento storico – ha detto ancora Biondo – ha messo in evidenza la crisi generata dal Covid prima e dalla guerra dopo, ma abbiamo davanti un’occasione per la ripartenza, quella del Pnrr, che non può essere persa. C’è bisogno di recuperare il tempo perso nella programmazione europea e la Regione Calabria deve prestare la massima attenzione alla crescita del settore agroalimentare che può rappresentare un pilastro della crescita”.
“È chiaro che la Regione Calabria – ha proseguito il Segretario generale della Uil Calabria – deve puntare, con convinzione. allo sviluppo della Zes, una Zes fortemente specializzata, che sappia valorizzare il settore agroalimentare e spingere sull’internazionalizzazione dei nostri prodotti”.
“È necessario – ha concluso Santo Biondo – per rilanciare una Calabria che non vuole rassegnarsi, dare vita ad un’alleanza fra tutti gli attori istituzionali e produttivi per costruire occasioni di sviluppo”.