“Per entrare non serve il Green Pass”. Proprio mentre il governo Draghi detta la linea da seguire per cercare di gestire e contenere la pandemia da Covid-19, è ancora una volta dai social che parte la “corrente” contraria. I “dissidenti”, quelli che non vogliono rispettare gli obblighi imposti. Da ieri è entrato in vigore il Green pass obbligatorio per i cittadini sopra i 12 anni che desiderano svolgere determinate attività al chiuso come ristoranti, piscine, palestre, cinema, stadi e teatri. Sul canale Telegram e sul profilo Facebook “Io Apro” è apparsa una mappa aggiornata dove sono indicati tutti i locali in cui i gestori non chiederanno l’esibizione del certificato verde, senza far dunque rispettare gli obblighi.
Sarebbero quasi mille locali sparsi per tutta la Penisola. “Attività – si legge – che obbediscono alla Costituzione esercitando il proprio diritto al lavoro e che non accettano limitazioni non giustificate”. E c’è anche la Calabria. Sulla mappa ecco che figura un agriturismo a Morano Calabro, sul Pollino. Un noto hotel di Corigliano Rossano, una palestra di San Marco Argentano e un’attività commerciale di Diamante. Ma sono ovviamente i locali di ristorazione quelli più numerosi: ce n’è uno di Marina di Fuscaldo, un altro di Petilia Policastro e di Crotone.