I Carabinieri del Ros hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a Rosario Barbaro, Saverio Trimboli, Domenico Trimboli, Bruno Polito, Rocco Trimboli, Antonio Spagnolo e Natale Trimboli. Sarebbero coinvolti nello scontro tra le famiglie Marando e Trimboli che tra la fine degli anni ’90 e inizio anni 2000 portò all’uccisione di cinque persone. Le indagini hanno fatto luce su cinque omicidi. Pasquale Marando, capo dell’omonima ‘ndrina attiva tra Platì e il Piemonte, irreperibile dal 2002, fu ucciso da esponenti della famiglia Trimboli che agirono con l’autorizzazione di Rosario Barbaro, capo della locale di ‘ndrangheta dello stesso centro reggino. L’omicidio Morando, eseguito per ridimensionare il potere della sua famiglia, fu l’atto finale della violenta faida scatenatasi nell’ambito della cosca Marando-Trimboli a seguito di contrasti sulla gestione e la spartizione dei proventi del traffico internazionale di droga. I Morando avevano in precedenza colpito duramente i Trimboli per riaffermare la loro supremazia nell’ambito del sodalizio mafioso. La morte di Pasquale Marando portò ad un nuovo equilibrio nei rapporti di forza tra le cosche di Platì, rafforzando i Barbaro. Ma le indagini del Ros hanno consentito di fare luce anche su quattro casi di lupara bianca, maturati nell’ambito della faida e commissionati da Pasquale Marando. Il primo risale al gennaio del 1997, quando ignoti assassinarono a colpi di pistola Ferdinando Virgara. Seguirono la scomparsa di Antonio Giuseppe Trimboli, nel luglio 2001, e Rosario Trimboli, ucciso insieme a Saverio Trimboli nel novembre dello stesso anno; i loro corpi non sono mai stati ritrovati.