Avevano disponibilità di armi come pistole e fucili, e persino di una bomba a mano proveniente dalla ex Jugoslavia e ritrovata all’interno di una falegnameria di Borgia. Indice della pericolosità dell’organizzazione dedita allo spaccio di stupefacenti nella provincia di Catanzaro, sgominata grazie all’operazione nome in codice “Ramon” condotta dai carabinieri e dalla guardia di finanza, scattata all’alba di questa mattina per l’esecuzione di 13 misure cautelari tra il capoluogo e i comuni di Borgia, Vallefiorita, e Rosarno. Le indagini coordinate dalla Procura distrettuale antimafia e condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Catanzaro, e che hanno in parte coinciso con un’attività analoga delle fiamme gialle, hanno permesso di smantellare un’associazione dedita all’acquisto di grandi quantità di cocaina, hashish e marijuana dalla piana di Gioia Tauro e dal Vibonese, da rivendere al dettaglio tra il capoluogo calabrese e i comuni della fascia ionica della provincia.
“Un’inchiesta importante” per il procuratore Nicola Gratteri, che ne ha evidenziato la qualità soprattutto in termini di efficacia probatoria, e “che dimostra ancora una volta l’alto livello della polizia giudiziaria e dei magistrati catanzaresi, che hanno dato una grande accelerazione alla propria attività, anche per recuperare tempo e terreno. Non sono risultati casuali perché sono il frutto del rafforzamento sul campo delle forze dell’ordine e della procura”. Anche il comandante provinciale dell’Arma colonnello Marco Pecci, ha evidenziato “l’attenta e costante pressione di forze dell’ordine e magistratura sui contesti criminali più sensibili della provincia”.