Nella mattinata di lunedì 27 febbraio, presso il Museo di Pitagora, il prof. Nuccio Ordine, docente dell’Unical e filosofo di fama internazionale, ha incontrato gli alunni delle scuole crotonesi: l’evento, organizzato dal Consorzio Jobel con il partenariato del Liceo Scientifico “Filolao”, ha posto l’accento sull’importanza della lettura dei classici per formare cittadini liberi e critici, capaci di collaborare per il bene comune. Il celebre pensatore calabrese ha così avvalorato un percorso culturale intrapreso da anni da Jobel nell’ottica dello sviluppo locale, che interpella in primis le scuole, in quanto luoghi preposti alla formazione. La lectio magistralis si è tenuta nello scenario incantevole del parco Pitagora, preceduta dai saluti di Santo Vazzano come presidente di Jobel; dal brillante intervento di Ilaria Passarella, studentesca liceale, a cui è stato affidato l’arduo compito di presentare i contenuti dell’ultima opera del filosofo; dagli interventi della prof.ssa Barbara Menzano che ha moderato e coordinato l’evento.
Un moderno simposio, si potrebbe definire, dedicato interamente alla salvaguardia della cultura e, nello specifico, delle opere della classicità che tanta parte dovrebbero avere nella formazione scolastica e umana in genere; “Classici per la vita” costituisce un passo successivo e consecutivo della lotta di Ordine, già palpitante nell’”Utilità dell’inutile”, all’indifferenza verso il testo vivo che può determinare e migliorare l’esistenza e l’agire quotidiano.
Proprio così e, alla domanda “a cosa serve leggere i classici”, il nostro pensatore ha risposto con un aneddoto: <<Due giovani pesciolini nuotano secondo consuetudine e incontrano, nel loro percorso, un pesce anziano che nuotava nella direzione opposta. Raggiuntili, l’anziano saluta e chiede loro: “Salve, com’è l’acqua?”. Colti da strano imbarazzo i due non rispondono e proseguono, ma l’uno chiede all’altro: tu sai cos’è l’acqua’?>>
I “classici” sono quell’elemento che garantisce la nostra stessa sopravvivenza e di cui spesso non se ne ha consapevolezza col rischio di trascurarne o rovinarne i benefici con l’indifferenza e l’ignoranza.
“Le grandi opere della letteratura non si dovrebbero leggere per superare un esame- ha sottolineato il professore- ma per comprendere se stessi e il mondo che ci circonda nel coraggio di intraprendere un viaggio che ci porta lontano da Itaca, per seguir virtute e conoscenze, e poi ritornarvi come cittadini nuovi, capaci di costruire e condividere in Itaca conoscenze e competenze che le tappe di quel viaggio offrirono come premio alla curiositas e al coraggio di cavalcare onde di mari burrascosi”. La costituzione di una “piccola biblioteca ideale”, che costituisce l’opera, persegue l’obiettivo di far rinascere un interesse ormai tristemente sopito e destinato a restare silente per dar spazio alla pragmaticità odierna per la quale tutto deve essere materialmente spendibile e funzionale! Il professore ha poi dimostrato, leggendo alcuni brani dell’Orlando furioso, come le grandi problematiche che ci attanagliano oggi (l’integrazione con gli immigrati, l’eterna diatriba tra l’universo maschile e femminile, per citarne alcuni) abbiano tormentato gli uomini del passato e dialogando con loro, attraverso le opere, è possibile vedere chiaro in un cielo coperto di nuvole. Numerosi gli interventi degli alunni presenti, integralmente affascinati dal pensiero e dalla voce autorevole dell’autore. Un altro successo di partecipazione, presenti infatti le rappresentanza di quasi tutte le scuole crotonesi, e di “contenuti qualitativi”, all’interno di un percorso che pone la cultura come base per lo sviluppo.