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Novembre,25,2024

Assenteismo: 18 indagati all'Asp di Rogliano tra medici e dipendenti

Si assentavano dal posto di lavoro per dedicarsi alle faccende piu’ disparate: dalla spesa al supermercato fino a giocare alle slot machine. Si tratta di dirigenti e dipendenti degli uffici decentrati di Rogliano dell’Asp di Cosenza. Diciotto persone in tutto a cui i Carabinieri hanno notificato altrettante misure cautelari. Gli episodi di assenteismo documentati sarebbero 725. I Carabinieri della compagnia di Rogliano hanno eseguito 4 sospensioni e 14 obblighi di presentazioni alla polizia giudiziaria, emesse dal Gip del tribunale di Cosenza, Giuseppe Greco, su richiesta della Procura della Repubblica. Le indagini sono partite da numerose segnalazioni pervenute ai militari dell’Arma in cui si lamentava il comportamento disinvolto di alcuni dipendenti dell’azienda sanitaria provinciale che, anziche’ trovarsi sul posto di lavoro, erano visti sistematicamente per le vie della cittadina occupati nelle loro faccende. Il fascicolo della Procura comprende 6.000 ore di filmati e oltre 200 servizi di osservazione eseguiti dai Carabinieri, che hanno monitorato ogni movimento dei dipendenti. Ogni giorno c’era qualcuno che si occupava di strisciare i cartellini per tutti, scattava cosi la libera uscita in paese e anche in provincia. C’era chi accompagnava i figli a scuola per poi tornare tranquillamente a casa. C’era chi svolgeva attivita’ nel proprio studio privato durante l’orario di servizio.
Interviene il Codacons che chiede il licenziamento in tronco e una azione di recupero degli stipendi pagati ai dipendenti assenteisti. “Se saranno accertati gli illeciti contestati – scrive l’associazione – i dipendenti dovranno non solo essere licenziati in tronco, ma l’amministrazione dovra’ avviare nei loro confronti azione di recupero degli stipendi pagati negli ultimi anni – spiega il Codacons – Si tratta infatti di reati che, se confermati, avrebbero ripercussioni dirette per gli utenti, in quanto il danno per i cittadini e’ duplice: da un lato i servizi resi dall’ente pubblico dove lavoravano i 18 dipendenti hanno subìto un peggioramento a causa dell’assenza ingiustificata dei lavoratori dagli uffici, dall’altro vi e’ un evidente spreco di soldi pubblici, in quanto i dipendenti infedeli percepiscono stipendi senza lavorare. Per questo – conclude il Codacons – gli assenteisti dovranno risarcire la collettivita’ restituendo le retribuzioni indebitamente percepite”.

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