Dov’è finito il bel Crotone visto all’opera sette giorni fa contro l’Empoli. A Palermo praticamente non si è mai visto. Abulico, indolente e senza cattiveria. L’esatto contrario di quello che avrebbe voluto Nicola quando in conferenza stampa si augurava di rivedere la stessa squadra che aveva battuto l’Empoli, affamata e lucida. E invece è parso di vedere una squadra senza idee, scarsamente concentrata ma soprattutto sazia. Il Palermo centra la sua prima vittoria in casa col minimo sindacale, il solito gol di Nestorovski, tanto controllo a centrocampo, qualche punzecchiata in attacco con due super parate di Cordaz e poi più niente. Esatto. Niente di trascendentale nelle file rosanero. E il Crotone? Non pervenuto. L’involuzione fatta vedere dai rossoblù in questa gara è preoccupante. Un Crotone così brutto non lo si vedeva dalle prime gara di campionato. Poche idee, poche giocate e poco di tutto. Il portiere Posavec non ha mai dovuto fare una parata degna di questo nome. Con queste prestazioni non c’è da andare troppo lontani. Preoccupante poi alcuni atteggiamenti dei calciatori in campo. Su tutti Crisetig (espulso per doppio giallo in 7 minuti) e Stoian che a volte si perde in comportamenti puerili e pericolosi. Il Palermo mette la freccia, scavalca i rossoblù in classifica e spera nella salvezza (complicatissima per loro, figurarsi per i calabresi) mentre adesso i prossimi impegni per Ferrari e compagni sono simili alle tre Cime di Lavaredo. Juventus, Roma e Atalanta, tre gran premi della montagna per un Crotone che di certo non ha le caratteristiche di uno scalatore. Anzi, il rischio di arrivare fuori tempo massimo è altissimo. L’augurio è invece che la squadra e il tecnico possano smentire tutto ciò. Felicissimi di fare un passo indietro.