Festa per tredicimila cuori rossoblu al San Vito-Marulla che al triplice fischio di Minelli esplodono in un boato assordante. Il Cosenza pareggia con il Venezia (1-1) e conquista la matematica salvezza, compiendo la seconda impresa sportiva in due anni. Allo spettacolare gol di Tutino in rovesciata al 44′, il Venezia ha risposto con Bocalon al 54′. Il resto è una lunga festa iniziata all’interno dello stadio e che è proseguita ben oltre la fine del match. Una tifoseria in festa che ad inizio gara ha voluto nuovamente chiedere “Giustizia per Denis Bergamini”, con una coreografia dedicata al mai dimenticato centrocampista rossoblu morto il 18 novembre 1989. CRONACA – Braglia schiera i rossoblu con un 3-5-2, con Capela, Idda e Legittimo a difesa di Perina, a centrocampo D’Orazio, Palmiero, Sciaudone, Bruccini è Bittante a sostegno di attacco Tutino-Embalo. Il primo tiro in porta è di Embalo al 2′, ma l’amore sfera termina fuori. Due minuti più tardi è lo stesso Embalo a lanciare Tutino in area veneta, ma Vicario è pronto in uscita. Al 9′ si vede il Venezia con il tiro di Pinato che termina al lato. Il Cosenza fraseggia senza mai verticalizzare, la squadra di Cosmi attende e cerca le ripartenza veloci. La partita scorre su ritmi blandi fino al 44′, quando Palmiero “pennella’” per Tutino, che in rovesciata batte Vicario e fa esplodere il San Vito-Marulla (1-0). Cosmi ad inizio ripresa effettua la prima sostituzione inserendo Harvey al posto di Zennaro. Al 50′ Tutino prova nuovamente la rovesciata ma colpisce Pinato, che è costretto ad uscire in barella. Al suo posto Cosmi manda in campo Vrioni. Venezia che spinge e che trova il pari con Bocalon al 54′, lesto ad insaccare sugli sviluppi di un corner (1-1). Seconda sostituzione tra le fila dei padroni di casa, al 69′, con Braglia che regala la standing ovation ad Embalo, inserendo al suo posto Maniero. I lagunari sostituiscono al 76′ Domizzi per Fornasier, il Cosenza effettua il doppio cambio Schettino-Idda e Bittante-Baez. All’80’ padroni di casa pericolosi con Bruccini su calcio di punizione, ma la palla termina sull’esterno della rete. I minuti restanti di gioco sono una passerella in attesa della meritata festa finale. Una festa che ha coinvolto tutta la squadra, con il “condottiero” Piero Braglia osannato dall’intero stadio.