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Crotone
Novembre,24,2024

'Ndrangheta: la Corte d'Appello dice no alla confisca delle quote del Crotone Calcio

La corte d’appello di Catanzaro ha integralmente confermato il decreto del Tribunale di Crotone che, nel gennaio scorso, aveva a sua volta rigettato la richiesta avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di sottoporre a misura di prevenzione personale i fratelli Raffaele e Gianni Vrenna nonché di confisca di tutte le loro aziende compreso il Crotone Calcio. La richiesta si basava sul presupposto che il gruppo Vrenna fosse contiguo alle cosche mafiose del crotonese sulla base dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia secondo i quali gli imprenditori avrebbero pagato la cosca mafiosa per “assicurarsi” da attentati e danneggiamenti. Con 45 pagine di motivazione la corte d’appello di Catanzaro (Saullo presidente, Commodaro e Galati a latere) conferma punto per punto la motivazione del Tribunale di Crotone e accoglie senza riserve la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Francesco Gambardella e Francesco Verri che non solo ha chiarito la completa estraneità dei fratelli Vrenna e del loro gruppo rispetto a qualsiasi organizzazione criminale ma ne ha persino tratteggiato il ruolo di vittime che si sono sempre rivolte allo Stato denunciando decine di reati ai loro danni. “Siamo soddisfatti – commentano gli avvocati Gambardella e Verri – perchè le cose sono andate come dovevano. Il massimo organo giurisdizionale del distretto di Catanzaro ha certificato l’innocenza più assoluta dei fratelli Vrenna la cui vita, personale e imprenditoriale, è stata passata ai raggi x senza che sia stata trovata alcuna traccia di relazioni pericolose con la ndrangheta, viceversa combattuta in ogni sua forma”.

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