MALTEMPO, IL FIUME RENO ROMPE GLI ARGINI. SEI CARABINIERI FERITI E 280 SFOLLATI

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Un momento del salvataggio dei carabinieri feriti mentre stavano soccorrendo alcune persone nella Bassa bolognese, dove il fiume Reno è esondato, 2 febbraio 2019. ANSA

Valanghe, fiumi in piena ed esondazioni tengono in allerta l’Italia, colpita da abbondanti nevicate e nubifragi. Dall’Alto Adige, con la chiusura di un tratto dell’autostrada del Brennero, fino alle regioni centro-meridionali, la morsa del maltempo ha provocato disagi, incidenti e preoccupazione. Il livello del Po è salito di tre metri in 12 ore per effetto delle piogge intense mentre a Venezia il fenomeno dell’acqua alta ha raggiunto i 113 cm di altezza sul medio mare. Chiusi gli accessi alle banchine del Tevere a Roma, con il superamento della prima soglia di attenzione del livello del fiume Aniene. Preoccupano i fiumi in Toscana ed Emilia: sei carabinieri sono rimasti feriti, travolti dall’onda di piena, mentre stavano soccorrendo alcune persone nella Bassa bolognese, dove il fiume Reno è esondato rompendo un argine. I sei militari sono stati salvati dall’elicottero dei vigili del fuoco e portati in ospedale per ipotermia, ma nessuno è grave. L’esondazione del Reno ha costretto 280 persone ad abbandonare le proprie abitazioni. A Livorno la piena fiume del Cecina allaga le campagne nel Livornese, ma le esondazioni non riguardano i centri abitati. In Campania la Protezione civile ha diramato una nuova allerta meteo per il rischio di frane e allagamenti: la situazione è particolarmente critica per l’esondazione del Sarno in alcuni tratti, che ha provocato allagamenti di case e danni alle aziende agricole. In queste ore sono state indicate criticità da bollino ‘rosso’ anche per la pianura emiliana orientale e la costa ferrarese e per tutta la giornata di domenica. Oltre al Po, la situazione più critica si è verificata nella Bassa Bolognese, dove il Reno ha rotto gli argini e l’acqua ha allagato le case circostanti. A causa dell’innalzamento del livello dell’Arno è stato chiuso a Firenze – a scopo precauzionale – il ponte Vespucci, progettato dall’ingegner Riccardo Morandi. Nel Pisano, le piene maggiori si sono sviluppate lungo il corso del Serchio, ma c’è attenzione anche sui fiumi Ombrone Pistoiese e Bisenzio. Il maltempo ha provocato anche incidenti in Piemonte e Veneto, dopo le nevicate delle ultime ore. A Isola d’Asti un automobilista di 58 anni è morto dopo essere stato travolto dalla propria vettura, che stava cercando di disincagliare dalla neve. Nel Bellunese, i vigili del fuoco sono intervenuti lungo la strada regionale per la caduta di un grosso masso di circa quattro metri cubi, che ha schiacciato un’auto parcheggiata in prossimità della strada e sfiorato delle abitazioni. Alcune abitazioni a rischio sono state evacuate. Nelle stesse zone, a Passo Pordoi, cinque sciatori sono usciti illesi dopo essere stati travolti da una valanga. E continua a nevicare senza sosta sulle Dolomiti venete, dove a a Cortina d’Ampezzo e nel Comelico si è giunti fino ad 85 centimetri di neve. Alcuni passi restano ancora chiusi anche per il pericolo valanghe che resta di livello ‘4’ (rosso) con i rischi maggiori proprio per la viabilità e gli impianti sciistici.

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