L’accordo siglato a Roma sugli esuberi di Mct che ha portato all’istituzione di una Agenzia gestita dall’Autorità Portuale di Gioia Tauro per sanare le difficoltà che sta attraversando il porto non è sufficiente. Sono necessari ulteriori strumenti, per esempio il riconoscimento di area di crisi industriale e della Zes, zona economica speciale; strumenti che possono attrarre investimenti e dare prospettive lavorative e dignità ai lavoratori”. Lo afferma il segretario della Fiom comprensoriale, Pasquale Marino. Marino rileva il mancato inserimento di Gioia Tauro tra le aree italiane in crisi industriale, e spiega che non è sufficiente l’accordo.