È proprio il caso di dirlo che non c’è pace per lo stadio Ezio Scida. Dopo i ritardi nei lavori, le prescrizioni della Soprintendenza e la quasi certezza che la gara contro il Palermo prevista per il 18 settembre non si giocherà allo Scida ma a Pescara, ecco arrivare una nuova tegola. Ed è quella del CONI che proprio adesso inserisce una serie di prescrizioni sul progetto di adeguamento dello stadio. Così come si legge in una nota della società, nella giornata di mercoledì il CONI, in sede di valutazione del progetto dell’impianto, ha rilevato problematiche tecniche che di fatto porteranno a un rallentamento dei lavori che procedevano nel rispetto dei tempi programmati da comune e società. Una nuova e inattesa doccia fredda in considerazione del fatto che alcune di tali prescrizioni insistono su parti dell’impianto non solo non rientranti nel progetto di ampliamento in atto, come ad esempio il settore della tribuna scoperta o le aree esterne alla curva nord, ma già regolarmente utilizzate nelle precedenti stagioni sportive. Consapevoli per il grande disagio subito da tutti i tifosi e cittadini di Crotone per questo nuovo rinvio, preso atto di tutte le nuove disposizioni CONI, Società e Comune sono già in campo per rispondere in modo tempestivo e fattivo a tali richieste: in tal senso è prevista nel pomeriggio una riunione tecnica congiunta. L’obiettivo è quello di mantenere elevato il ritmo dei lavori, così come si sta già facendo, per consegnare l’impianto alla città nel più breve tempo possibile. In pratica e tradotto in parole povere il rischio che i tempi si allunghino scema e si sostituisce alla certezza. E anche la gara del 25 settembre, quella contro l’Atalanta, rischia di doversi disputare all’Adriatico di Pescara. Insomma un calvario di questa portata forse neppure il più pessimista dei tifosi lo aveva previsto. Ma purtroppo tant’è e bisogna continuare ad aspettare ancora per vedere il Crotone in serie A a casa propria.