“Riguardo alla gara per la raccolta differenziata nel comune di San Giovanni in Fiore, l’Autorità nazionale Anticorruzione ha richiamato il vincitore, l’Ati Presila cosentina-Locride Ambiente, affinché applichi la clausola di salvaguardia e dunque assuma i 14 lavoratori esclusi della cooperativa Città pulita, a lungo presi in giro e poi scaricati dalla maggioranza di governo locale che fa capo al governatore della Calabria, Mario Oliverio, rimasto in silenzio per bieco opportunismo”. In una nota lo affermano, insieme al deputato 5stelle Francesco Sapia, i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela, che nel febbraio 2016 avevano presentato uno specifico esposto all’Anac. “Si tratta – precisano i tre parlamentari – di una trave pesantissima per i sodali politici di Oliverio, che soltanto a parole avevano promesso il reinserimento di questi operai, costretti a protestare per le continue bugie dei finti comunisti che amministrano San Giovanni in Fiore, colpevoli di averli ridotti alla fame e di non aver risolto, pur potendo, come ribadito dall’Anac, il contratto con l’appaltatore. Se non bastasse, al netto delle vergognose menzogne – proseguono i parlamentari 5stelle – della maggioranza locale di centrosinistra, sulla procedura di gara l’Anac ha chiesto al vincitore e al Comune di San Giovanni in Fiore di sapere entro 45 giorni quali atti intendano adottare per rimuovere le criticità rilevate. Tra queste, nella recentissima deliberazione dell’Anac si legge della mancata assunzione di tutti i lavoratori di Città pulita, dell’illegittima previsione del pagamento di una commissione da parte degli aggiudicatari dell’appalto e dell’omessa pubblicazione della proroga dei termini del bando sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, fatto lesivo dei principi generali di trasparenza, pubblicità, libera concorrenza e parità di trattamento”. “I rilievi dell’Anac – concludono i 5stelle – sono talmente gravi da indurre all’immediata apertura di procedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti municipali che hanno curato la gara in questione. Da parte nostra chiediamo le dimissioni di tutti i responsabili politici di questa vicenda, i quali non hanno scuse, essendo stati avvertiti in ogni modo ben prima che l’Anac si determinasse”.