La raccolta differenziata in Italia nel 2017 è cresciuta del 6% rispetto al 2016, passando dal 53,4% al 56,6%. Lo rivela il rapporto annuale Was 2018 della società di consulenza Althesys, presentato a Roma. Le tonnellate di rifiuti raccolte l’anno scorso sono aumentate del 3%. Il settore italiano dei rifiuti fattura 11 miliardi di euro e nel 2017 ha investito per 388 milioni, con un aumento del 23,7% rispetto all’anno precedente. La maggior parte degli investimenti sono venuti dalle grandi e piccole imprese private del Nord, mentre sono scesi gli investimenti al Centro e al Sud, dove prevalgono le aziende municipalizzate. Per il rapporto “a fronte del dinamismo delle maggiori aziende e dell’evoluzione verso la circular economy, l’ultimo anno ha visto un sostanziale immobilismo delle policy nazionali”. Il rapporto mette in luce come le “azioni straordinarie”, cioè gli investimenti maggiori, siano calate dalle 45 del 2016 alle 28 del 2017. Per l’amministratore delegato di Althesys, Alessandro Marangoni, “serve quella pianificazione strategica che e’ sempre mancata nel nostro paese. Sviluppare la raccolta differenziata e il riciclo e’ basilare, ma serve ragionare sull’intera filiera del waste management. Raccolti materiali e rifiuti organici, servono gli impianti per trattarli e valorizzarli. Servono anche termovalorizzatori per recuperare energia dai rifiuti non recuperabili altrimenti, distribuiti in modo coerente con i fabbisogni sul territorio in modo da limitare gli impatti ambientali, sia dello smaltimento in discarica, o peggio illegale, sia del trasporto rifiuti sulle lunghe distanze”