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Novembre,26,2024

REGIONE, SCULCO (CALABRIA IN RETE): "UNA SEDUTA DEL CONSIGLIO SU SICUREZZA E IMMIGRAZIONE"

“Una seduta del Consiglio regionale per discutere degli effetti drammatici del ‘Decreto Sicurezza e Immigrazione’ ed esprimere sostegno concreto al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar)”. E’ uno dei passaggi salienti della riflessione della consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. Che argomenta: “Appare incomprensibile e irrazionale la scelta operata con il Decreto di porre, di fatto, fine alla rete di seconda accoglienza nota come Sprar: un modello di integrazione e interazione che per anni ha fatto si’ che lo straniero arrivato nella nostra terra venisse supportato per inserirsi nei circuiti lavorativi e sociali”. Secondo la consigliera regionale: “L’efficace azione dei Comuni, che hanno vissuto da protagonisti l’esperienza Sprar, ha generato risultati positivi grazie ad un’accoglienza diffusa basata su piccoli numeri, che non hanno creato gli effetti negativi addebitabili sostanzialmente alle modalita’ di intervento dei centri di accoglienza straordinaria. Nella nostra regione, la terza in Italia per capacita’ di accoglienza, i numeri risultano particolarmente importanti vista la presenza di 126 progetti in 112 comuni che prevedono 3.727 posti tra ordinari, minori non accompagnati, minori non accompagnati (Fami) e disagio mentale o disabilita’. Progetti che danno lavoro a circa 1.100 tra operatori e collaboratori, con una forte ricaduta anche economica grazie all’indotto generato soprattutto nei piccoli centri”. Sottolinea Flora Sculco: “Lo smantellamento degli Sprar, determinato dalle scelte contenute nel Decreto Salvini, provochera’ non soltanto un immediato effetto economico per la perdita dei posti di lavoro. Paradossalmente, esso arrechera’ maggiore insicurezza territori, perche’ mezzo milione di stranieri irregolari e senza alcuna aspettativa di integrazione nel nostro Paese vaghera’ per strada, entrando nella zona grigia della clandestinita’, alimentando nuove sacche di marginalita’ sociale e rafforzando il lavoro nero e la piccola criminalita’. L’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale prevede che nel 2020 gli irregolari arriveranno ad essere oltre 600.000. Sara’ questa l’inevitabile conseguenza della eliminazione della protezione per motivi umanitari, che accrescera’ in misura esponenziale i migranti irregolari che, secondo il Vicepremier, dovranno essere rimpatriati in massa. Ma in quanti anni, se ad oggi mediamente il nostro Paese e’ in grado di rispedire al mittente meno di 7.000 stranieri l’anno?”.

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