CONDOFURI (RC), CONFISCATI BENI A PRESUNTO CAPOCOSCA

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Il fermo immagine tratto dal video della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria mostra un momento dell'operazione Thalassa, 10 maggio 2018. Eseguite 6 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone accusate di associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni, con l'aggravante di aver agevolato le cosche di 'ndrangheta Tegano e Condello. Contestualmente è stato disposto il sequestro di cinque imprese, operanti nel settore dell'edilizia, riconducibili direttamente o direttamente agli indagati, per un valore di 11 milioni di euro. ANSA/ DIA REGGIO CALABRIA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria ha eseguito un provvedimento di confisca di beni per un valore di mezzo milione di euro emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale reggino, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Direttore della stessa Dia, nei confronti di Giuseppe Nucera, di 72 anni, in atto detenuto, ritenuto il capo del “locale” di ‘ndrangheta di “Gallicianò”, frazione di Condofuri. La confisca, che conferma il sequestro dei beni disposto nel febbraio del 2017, scaturisce dalle indagini condotte sul patrimonio di Nucera. Indagini che, secondo la Dia di Reggio Calabria, hanno consentito di accertare una netta sproporzione tra i redditi dichiarati da Nucera e gli investimenti da lui effettuati, risultati di provenienza illecita. I beni confiscati consistono in tre appartamenti, altre due unità immobiliari non ultimate ed un garage, oltre ad alcune disponibilità finanziarie.

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