“Se questa è la fiducia che l’ex sindaco chiede agli elettori, allora c’è da preoccuparsi. Riporre la fiducia in chi contrae debiti e li fa pagare ai suoi cittadini rappresenta quanto di peggio possa rappresentare chi ha l’ambizione di governare la città”. Lo afferma, in una nota, il candidato sindaco di Cosenza del centrosinistra Carlo Guccione riferendosi a Mario Occhiuto. “E’ chiaro – prosegue – che a Palazzo dei Bruzi ha avuto mano libera un sistema di potere marcio che ha agito contro il bene collettivo. In maniera maldestra l’ex primo cittadino ha cercato di occultare il contenuto della stessa relazione del commissario a Palazzo dei Bruzi, pubblicando sul suo profilo Facebook le ultime tre righe della relazione. Si tratta di un atteggiamento goffo tipico di chi è stato scoperto con le mani nella marmellata. La relazione del commissario straordinario di Palazzo dei Bruzi, il prefetto Angelo Carbone, è un atto pesante di accusa verso atteggiamenti e comportamenti omissivi da parte di alcuni dirigenti e funzionari del Comune di Cosenza nella vicenda dei debiti dell’ex sindaco Mario Occhiuto che ricadranno necessariamente sulla collettività perchè l’ente è tenuto al pagamento dei suddetti debiti, di fatto senza alcuna concreta possibilità che l’azione di rivalsa verso l’ex sindaco possa conseguire alcun successo, alla luce della grave incapienza e insolvenza del debitore Mario Occhiuto”. A stretto giro replica Jole Santelli. “Guccione dimostra di non avere idee per la città e insiste con la macchina del fango. Lo fa non avendo alcun titolo morale, atteso che è noto a tutti che ha vinto il concorsone da porta borse e che è accusato dalla Procura di Reggio Calabria di avere commesso gravi reati contro la pubblica amministrazione.Guccione – prosegue Santelli – tenta di mestare nel torbido dopo aver fatto una pessima figura: è noto a tutti che ha rinnegato Enzo Paolini, suo sponsor alle regionali, boicottando le primarie pur di non far prevalere l’avvocato. Gruccione non ha idee per la città, non ha contenuti, non dice niente se non ripetere il mantra calunnioso contro Occhiuto. Dopo avere rimproverato per mesi a Mario Oliverio il fallimento della sua politica, oggi se lo ritrova alleato in una penosa campagna elettorale che si concluderà con una disfatta”.