Sono salpate da Barcellona le venti navi cariche di aiuti per Gaza che compongono la Global Sumud Flotilla.
Sumud, il termine arabo per ‘resilienza, perseveranza, fermezza’, che per i palestinesi significa molto di più: resistenza all’oppressione, diritto a vivere nella propria terra.
Sta tutto nel nome, lo spirito con cui le imbarcazioni sono partite, salutate ed incitate da cinquemila persone accorse al molo Moll de la Fusta per dare forza alla Global Sumud Flotilla, che proverà a forzare il blocco navale di Israele e portare aiuti alla popolazione stremata nella Striscia in quella che gli organizzatori hanno definito “la più grande missione umanitaria della storia”.
A bordo della flotta, che batte bandiere palestinesi, ci sono centinaia di attivisti provenienti da decine di paesi, tra cui Greta Thunberg,l’attore irlandese Liam Cunningham e lo spagnolo Eduard Fernandez, così come deputati europei e personaggi pubblici, tra cui l’ex sindaco di Barcellona Ada Colau. Le navi dovrebbe arrivare davanti alle coste di Gaza a metà settembre.
Il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha presentato al governo un piano volto a fermare la Global Sumud Flotilla in base al quale tutti gli attivisti arrestati saranno trattenuti in detenzione prolungata – a differenza della precedente prassi – nelle prigioni israeliane di Ketziot e Damon, utilizzate per detenere i terroristi in condizioni rigorose tipicamente riservate ai prigionieri di sicurezza. Agli attivisti saranno negati privilegi speciali come tv, radio e cibo specifico: “Non permetteremo a chi sostiene il terrorismo di vivere nell’agiatezza”, ha dichiarato Ben-Gvir citato dal Jerusalem Post.

