“Nonostante la dedizione del personale penitenziario, la struttura vecchia e inadeguata nella quale sono ristretti priva i detenuti non solo della libertà, ma anche della dignità”. E’ il quadro della Casa circondariale Ugo Caridi di Catanzaro tracciato dopo la visita nell’istituto compiuta da una delegazione composta dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, dal presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco, dal garante per i diritti dei detenuti Luciano Giacobbe e da una delegazione della Camera penale di Catanzaro guidata dal presidente Francesco Iacopino.
“Non si può e non si deve essere costretti a fare una sola doccia al giorno – è scritto in una nota – quando fuori la temperatura supera i trenta gradi e in quelle celle, in tre persone, dove, e questo accade nell’alta sicurezza, la porta resta chiusa per quasi l’intera giornata, la temperatura percepita è ben più alta e non c’è possibilità di ripararsi dal sole battente né consolazione nel bere qualcosa di fresco perché semplicemente non ci sono i frigoriferi. “Abbiamo fatto accesso al carcere – affermano gli avvocati penalisti – e crediamo che i principi e le garanzie costituzionali debbano valere per tutti e non possano trovare ostacoli nella loro applicazione neppure nei confronti di chi ha violato norme penali, macchiandosi talvolta di crimini gravissimi. Anche se la direttrice ci ha rappresentato che a breve dovrebbero iniziare i lavori di adeguamento dell’ala dell’alta sicurezza per ristrutturare i bagni e inserire le docce”.
Camera penale: il carcere di Catanzaro è vecchio e inadeguato

