“Il mio impegno è quello di affrontare il mio ruolo e di svolgerlo con grande rigore e serietà, ma al contempo con apertura alla comunità vibonese.
La cultura dell’ascolto è una palestra importante, non facile da mettere in pratica.
A parole sì, ma nei fatti poi diventa molto più difficile”. A dirlo la nuova prefetta di Vibo Valentia Anna Aurora Colosimo, incontrando i giornalisti a pochi giorni dall’insediamento. Un ritorno, quello di Colosimo, che nel vibonese è stata commissaria nei Comuni di Tropea e Gerocarne.
Un territorio, ha detto, “al quale sono rimasta molto legata” sottolineando come la nomina rappresenti il coronamento di una lunga carriera.
“Quello vibonese non è un territorio morto – ha detto Colosimo – ma abbastanza vivace. Purtroppo, i problemi non sono cambiati molto nel corso del tempo, e permane un contesto in cui la presenza significativa della criminalità organizzata continua a rappresentare un vulnus per la crescita. Pertanto l’azione del sistema Stato deve cercare di agevolare il superamento di questo limite. La Prefettura non effettua arresti o investigazioni, ma può fare tanto in materia di prevenzione, soprattutto aiutando la comunità perbene che vuole crescere consapevolmente a liberarsi da un fardello che, bene o male, continua a sentirsi addosso. Del resto, questa è una provincia segnata da scioglimenti per mafia di importanti comuni e anche dell’Asp.
Questo deve far riflettere sulle difficoltà del territorio.
Ovviamente, la politica non può essere solo quella della repressione, ma anche quella di affiancare le forze positive di questo territorio che hanno voglia di affrancarsi da qualsiasi fenomeno di malaffare”.
Anna Aurora Colosimo, infine, ha auspicato una collaborazione proficua con gli organi di stampa. “Spero – ha detto – di trovare con voi quel rapporto che avete sempre avuto con tutti i miei predecessori. Con me troverete una porta aperta, non per raccontarci le piccole cose, ma per capire insieme i problemi e informare bene i cittadini. Credo che il primo aspetto in ogni democrazia sia la consapevolezza dei diritti di ciascuno. Questo approccio potrà fare tantissimo. È uno sforzo che faremo insieme”.