Quattordici condanne ed una sola assoluzione, questa la decisione del Tribunale di Crotone presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio a conclusione del processo relativo al fallimento della SOAKRO, la società che aveva gestito il servizio idrico integrato della città di Crotone ed in diversi comuni del crotonese fino al gennaio 2016.
Per gli amministratori, dirigenti e sindaci che avevano gestito la società, nell’udienza preliminare celebrata nel giugno 2018 il procuratore della repubblica Giuseppe Capoccia aveva chiesto il proscioglimento.
il gup Romina Rizzo invece aveva disposto il rinvio a giudizio dei quindici imputati rei di aver causato il crac della società.
I giudici del collegio penale hanno sposato la tesi del gup ed hanno condannato 13 imputati, assolvendo una sola persona, Luigi Paciello. Assoluzioni e prescrizioni anche per alcune accuse di falso e abuso d’ufficio, prescrizione per Carnè e Liguori previa riqualificazione della bancarotta fraudolenta in bancarotta semplice.
Condannato a 5 anni e 10 mesi Domenico Capozza, all’epoca presidente della Soakro.
Condannato a 4 anni e 4 mesi Umberto Marrami, ex amministratore e consulente della società.
Condannati a 3 anni Felice Benincasa e Rita Procopi, componenti del consiglio di gestione.
Silvia Modesto e Francesco Benincasa (attuale sindaco di Strongoli) condannati a 2 anni ciascuno con pena sospesa.
Giovanni Carnè, ex presidente del consiglio di sorveglianza, è stato condannato a 6 anni di reclusione, mentre gli altri ex componenti del consiglio di sorveglianza Raffaele Villirillo, Antonio Strancia, Giuseppe Serravalle e Marianna Caligiuri (già sindaco di Caccuri) a 3 anni ciascuno.
Francesco Sulla, ex direttore generale della società è stato condannato a 4 anni e 5 mesi, mentre 6 anni sono stati inflitti all’ex direttore amministrativo Michele Liguori.
L’ex direttore tecnico Ettore Scutifero è stato condannato ad 1 anno e 4 mesi.
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Fallimento Soakro, condannati 14 amministratori, dirigenti e sindaci della società idrica
