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Novembre,25,2024

Arrestati tre soggetti per rapina armata fatta a Reggio Calabria nel 2022

La Polizia, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, ha arrestato tre individui, identificati come P.F. (73 anni), S.F. (79 anni) e A.G. (97 anni), tutti già con un pesante passato penale e di polizia.
I tre sono coinvolti nelle indagini relative alla rapina commessa il 13 settembre 2022 a Reggio Calabria, in via Miraglia, nei confronti di due Guardie Giurate incaricate del prelievo di denaro contante dal caveau di una banca.
Nel corso della rapina, i colpevoli minacciarono le Guardie Giurate con un’arma da fuoco e riuscirono a sottrarre circa 60.000 euro, insieme alla pistola d’ordinanza di uno dei due vigilanti.
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile, sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno permesso di ricostruire l’intera dinamica del crimine. I rapinatori avevano pazientemente atteso l’arrivo del furgone blindato dell’agenzia di sicurezza e, una volta che le Guardie Giurate erano entrate nella banca, si sono nascosti all’interno della sala bancomat, fingendo di effettuare una transazione normale. Hanno quindi aspettato l’uscita dalla cassaforte della Guardia Giurata che trasportava il denaro contante e, sotto minaccia, l’hanno immobilizzata, riuscendo a portare a termine il colpo prima di darsi alla fuga. Nonostante il tentativo di inseguimento da parte delle vittime, i rapinatori sono riusciti a sfuggire alle loro grinfie.
La ricostruzione dei dettagli del crimine e l’identificazione dei presunti colpevoli sono stati possibili grazie a un meticoloso lavoro di analisi delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza cittadine. Inoltre, l’attività di intercettazione telefonica ha contribuito a raccogliere prove significative a carico sia dei due autori materiali della rapina, sia del loro complice. Quest’ultimo, sebbene non avesse partecipato fisicamente all’aggressione alla Guardia Giurata, aveva svolto il ruolo di “palo” e aveva favorito la commissione del reato agevolando la fuga di uno dei complici.

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