Non ammessa lo scorso 20 giugno, non iscritta oggi nonostante il ricorso. La Reggina è fuori dalla Serie B e anche dal calcio professionistico ma ha ancora due cartucce a sua disposizione per far valere le proprie ragioni. Il mancato pagamento entro il 20 giugno dei 757mila euro (quello del debito definito dal tribunale di Reggio, per intenderci) è stato fatale alla società amaranto. Pagamento che ha perfezionato però solo ieri. E perchè non farlo entro il 20 giugno si chiedono in tanti? Un mistero che forse rimarrà tale e che al momento sta costando carissimo alla squadra del patron (che restando così le cose tale resterà nonostante un preliminare di vendita con un fondo inglese) Felice Saladini. Dicevamo ancora due cartucce nel caricatore della Reggina: quelle delle due prossime scadenze del 20/21 luglio col ricorso al Collegio di Garanzia del Coni e poi quella del 2 agosto al Tar. La FIGC vince ancora lo scontro tra le leggi dello stato e quelle dello sport così come era già successo in occasione della penalizzazione dei 7 (diventati 5) punti inflitti alla società calabrese. Che subito dopo, soddisfatta del ‘trattamento’ decise di non ricorrere in appello. Ora invece c’è di mezzo la Serie B, ovvero la sopravvivenza. E crediamo che la società andrà fino in fondo alla questione. Rimarrà comunque una stagione ancora lunga perchè comunque vada a finire ci saranno felici e scontenti e ricorsi a iosa. Il Lecco invece ottiene l’ammissione alla Serie B giustamente guadagnata con la vittoria nella finale contro il Foggia. Nulla da fare invece per il Siena, fuori dal calcio professionistico.
