Un presidio di Libera intitolato a Lucia Precenzano e Salvatore Aversa è stato costituito ad Agordo nelle Dolomiti bellunesi.
A circa 1.300 chilometri di distanza da Lamezia Terme si rinnova il ricordo della coppia uccisa dalla ‘ndrangheta il 4 gennaio 1992.
L’idea è partita da un comitato formato per dar vita al Presidio Agordino di Libera e che hanno manifestato atenzione ad una storia tragica con infiniti risvolti giudiziari e non solo.
“La comunità della valle agordina – racconta all’ANSA Walter Aversa, figlio della coppia trucidata 31 anni orsono, ospite nei giorni scorsi nella cittadina veneta – è stata colpita dalle personalità di mia madre e mio padre. Hanno approfondito la storia anche grazie ai libri scritti sulla vicenda. Ringrazio questa splendida comunità per avermi invitato, fatto dono di una targa ricordo. Ho avuto anche l’onore di essere tesserato in questo presidio di Libera come socio onorario”.
“Pur se sono trascorsi 32 anni ormai, questa vicenda li ha coinvolti ed emozionati – aggiunge Aversa – essendo da monito per una serie di circostanze giudiziarie controverse e perché si tratta di una vicenda che stimola continuamente il dibattito sul tema della legalità e della sicurezza nel nostro Paese e nella lotta a tutte le mafie. Nell’iniziativa di Agordo abbiamo approfondito alcuni temi significativi. Sono stati attratti, oltre che dalla figura di mio padre, anche da quella di mia madre che li ha colpiti particolarmente in quanto insegnante che ha condiviso quel tragico destino con il marito poliziotto tanto che hanno deciso di mettere prima il nome di mia madre al presidio intitolato a loro due. È stata un’esperienza davvero unica perché questa vicenda coinvolge a tutt’oggi tante persone da Sud a Nord della nostra penisola. Auspico, secondo quanto appreso, che si possa fare un gemellaggio con Libera nella nostra regione e a Lamezia in particolare”.(ANSA)