Ci sono capi e gregari del clan Abruzzese fra le 68 persone destinatarie di misure cautelari eseguite da Polizia e Carabinieri a Cassano allo Ionio ed in altri centri della provincia di Cosenza. L’operazione ha colpito il clan della ‘ndrangheta storicamente egemone nella Sibaritide.
Traffico di droga ma anche estorsioni, danneggiamenti a imprese, soprattutto nei settori agricoli e alberghieri, intimidazioni: sono alcuni dei reati che la Dda di Catanzaro contesta ai presunti affiliati della cosca. Il blitz ha disarticolato vertici e seconde schiere del clan Abbruzzese e Forastefano dominante nella Sibaritide. Le due cosche, un tempo rivali, negli ultimi anni avrebbero siglato un accordo e si sarebbero federate per la gestione degli affari criminali di un vasto territorio della provincia di Cosenza. Complessivamente sono 82 gli indagati. Ci sono anche esponenti della ‘ndrangheta di Cosenza e Rende tra gli arrestati. Tra i destinatari della misura cautelare il boss di Rende Michele Di Puppo; i cosentini Gennaro Presta e Gianluca Maestri; Pasquale Forastefano ritenuto il capo dell’omonima cosca; Celestino Abbruzzese considerato dagli inquirenti il capo del clan degli Abbruzzese. Arrestate anche due donne legate da rapporti di parentela agli uomini dei clan, Erminia Cerchiara e Rosaria Abbruzzese. Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Durante l’operazione sono stati sequestrati beni per circa 5 milioni di euro.
Eseguite numerose perquisizioni condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Cosenza e dai carabinieri del Reparto operativo. Le indagini della Dda di Catanzaro sono coordinate dal procuratore capo Nicola Gratteri.