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Crotone
Dicembre,24,2024

Spacciavano droga anche a minorenni, cinque arresti ad Isola Capo Rizzuto

A Isola di Capo Rizzuto, i Carabinieri della locale Tenenza, insieme a quelli della Compagnia Carabinieri di Crotone e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, con il supporto di un elicottero del Nucleo vibonese, hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Crotone nei confronti di 5 (cinque) soggetti, già noti agli operanti e gravati da precedenti di polizia, nei cui confronti sono stati raccolti importanti indizi di reità relativamente alla commissione di numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi di aree frequentate da minorenni o in prossimità di zone militari e, quindi, aggravati.
L’operazione, a cui è stata attribuita il simbolico nome di “LIBERTÀ”, avviata ad aprile del 2022 dopo l’arresto in flagranza per “spaccio di sostanze stupefacenti” di uno degli indagati, coordinata dalla Procura della Repubblica di Crotone, è stata eseguita mediante numerosi servizi di osservazione, pedinamento e controllo, nonché tramite l’esame delle immagini e dei “frame” catturati dalle telecamere.
Determinanti, infatti, per il positivo esito della stessa, sono stati i riscontri forniti dall’esame congiunto delle risultanze tecniche, documentali e telematiche nei confronti degli indagati, che hanno permesso di documentare numerosi episodi di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e marijuana, nonché di sequestrare diverse dosi delle suddette sostanze e, in particolare, circa 150 (centocinquanta) grammi di cocaina purissima, già pronta per lo smercio, con il contestuale arresto in flagranza di reato dei suoi 2 (due) latori.
Al termine delle attività di rito, 4 (quattro) dei 5 (cinque) arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Crotone, mentre 1 (uno) condotto nella propria dimora in regime di Arresti Domiciliari, venendo tutti messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria emittente del provvedimento, in attesa degli interrogatori di garanzia. Agli indagati, infine, sono state contestate le specifiche aggravanti previste dalla normativa in materia, essendo stati commessi i suddetti reati nei pressi delle palazzine popolari, ubicate vicine a una scuola, a un luogo di culto religioso e alla stessa Caserma dei Carabinieri, ovvero dei luoghi frequentati da dei soggetti minorenni o aree militari.

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