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Crotone
Novembre,18,2024

Sequestrati nel cirotano beni per 3,5 milioni di euro

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo – Comando Provinciale di Crotone hanno dato esecuzione a Cirò Marina e a Cirò Superiore ai sequestri in materia di misure di prevenzione di beni immobili, mobili registrati e disponibilità finanziarie, per l’ipotizzata riconducibilità a tre soggetti indiziati di appartenere ad una associazione di tipo mafiosa.
I destinatari delle misure in precedenza sono stati coinvolti nell’operazione “Stige” che ha riguardato le cosche di ‘ndrangheta cirotane, facendone emergere gli interessi e le cointeressenze economiche sia sul territorio calabrese che su quelli di alcune regioni del Nord Italia, nonché in Germania e in altri paesi europei.
In tale procedimento, con decisioni ancora non definitive, due dei predetti soggetti, all’esito del giudizio abbreviato, sono stati condannati, in primo e secondo grado, e l’altro, all’esito
del giudizio ordinario, è stato condannato, in primo grado, per la ipotizzata partecipazione, quali elementi di vertice, all’associazione di ‘ndrangheta della Locale di Cirò.
Le misure cautelari di prevenzione hanno riguardato una lavanderia industriale comprensiva del terreno, ove è collocata, due aziende attive nel settore dei servizi connessi con le attività di “wash & cleaning”, due abitazioni, due autovetture, numerosi conti correnti sia bancari che postali e degli ulteriori rapporti o investimenti finanziari di altra natura, per un valore di circa 3,5 milioni di Euro.
Si tratta di tre provvedimenti di natura cautelare, adottati sulla base delle articolate indagini patrimoniali dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo – Comando
Provinciale di Crotone, con riguardo alla posizione reddituale dei destinatari, e dei rispettivi familiari, volte a verificare la effettiva disponibilità, la provenienza dei beni e la
sproporzione del relativo valore rispetto ai redditi dichiarati e alla attività lavorativa.
I procedimenti di prevenzione, volti alla verifica della sussistenza dei presupposti per la confisca dei beni, sono ancora in corso.

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