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Novembre,24,2024

In Calabria arrivano i rilevatori dei malfunzionamenti in sanità

In Calabria arrivano i “rilevatori”, 80 laureati che saranno arruolati dalla regione per tre mesi per andare in giro negli ospedali e segnalare cosa funziona e cosa no.
Ad annunciarlo, sulla sua pagina Facebook, il presidente della Regione Roberto Occhiuto.
L’iniziativa fa seguito a Sanibook, un portale attivato sempre dalla regione, pensato e realizzato per raccogliere le lamentele e le segnalazioni dei cittadini-utenti su temi “caldi” come la qualità dell’assistenza in ospedali e presidi sanitari.
“Avevo annunciato, quando ho lanciato Sanibook – ha detto Occhiuto nel video su Facebook – che avrei arruolato 80 laureati che avrei mandato negli ospedali e nei presìdi sanitari a rilevare la qualità del servizio, e l’abbiamo fatto. Lavoreranno per tre mesi, e solo per tre mesi. Non potranno essere rinnovati e ogni tre mesi saranno altri a svolgere questa funzione utile a migliorare la qualità del servizio, perché le loro rilevazioni saranno poi analizzate, nelle relazioni che faranno, da una cabina di regia che abbiamo istituito nella regione”.
Il governatore ha spiegato che si tratta di “un’altra iniziativa per umanizzare la sanità calabrese. E’ vero, la sanità calabrese è disastrata. Per 20 anni non è stata governata. Servono soluzioni strutturali e stiamo lavorando a realizzarle, ma serve anche gentilezza, maggiore disponibilità da parte di quelli che lavorano negli ospedali e nei presidi sanitari. Non ce l’ho con i medici, gli infermieri, il personale sanitario, anzi li rispetto perché fanno un lavoro straordinario in strutture spesso fatiscenti, ma chiedo a loro di avere un po’ di gentilezza e di disponibilità in più perché è richiesto a chi si occupa della sofferenza degli altri”.
“Chiunque vuole dare una mano alla sanità calabrese – ha detto Occhiuto – può partecipare a questo bando per tre mesi e potrà rilevare quello che non funziona. Intanto però continuate a scrivere su Sanibook”. Un portale, ha ribadito Occhiuto, che “non è contro i medici, contro il personale sanitario e non è uno sfogatoio, ma uno strumento che ci serve ad affrontare e risolvere piccole questioni organizzative e ne abbiamo risolto alcune”. (ANSA).

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