Ieri si è svolto un aggiornamento dei lavori del Centro coordinamento ricerche, avente ad oggetto le fasi successive al tragico evento dello scorso 26 di febbraio.
il Comandante della locale Capitaneria di porto che coordina le attività, con il supporto della Questura, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile regionale, ha tenuto a condividere le esigenze di una revisione della strategia operativa mediante spostamento del “campo base “ da Steccato di Cutro all’area di “Le Castella’’ ove si sono susseguiti plurimi rinvenimenti e facendo salvo il pronto intervento, all’occorrenza, verso aree più distanti che siano oggetto di specifiche segnalazioni.
In tale senso l’assetto delle forze dispiegato prevede la consueta alternanza dei soccorritori secondo la differenziazione dello scenario operativo (mare, terra, acqua) e con l’impiego di motovedette, nucleo sommozzatori e droni, supportati sempre da unità di terra.
Per quanto riguarda il posizionamento delle salme, già nella mattinata di ieri sono state avviate le iniziative dirette a sgomberare il “Palamilone”, per la restituzione della struttura alla città ed il pieno ripristino della sua funzione, con individuazione di un apposito settore del cimitero di Cutro ove poter accogliere i feretri.
A tale riguardo, risulta completato il trasferimento di n.9 salme non identificate. Di esse, una è destinata ad essere inumata presso il cimitero di Paola (Cosenza). Per altra sono in via di ultimazione le procedure per l’espatrio in Afghanistan.
Ha trovato sepoltura nel cimitero di Crotone la bara bianca da subito assurta come emblematica dell’intera tragedia, ove è riposta la vittima più giovane.