“Questo monumento sta a significare che noi i riflettori non li abbasseremo mai. Sara’ a ricordo di quello che e’ successo per ribadire la solidarieta’ e l’accoglienza del popolo di Cutro”. Lo ha detto il sindaco di Cutro Antonio Ceraso nel corso dell’inaugurazione del monumento dedicato alle vittime e del naufragio del 26 febbraio scorso. Il monumento e’ stato scoperto in piazzale Africa a Steccato di Cutro dal sindaco Ceraso e dal sottosegretario agli interni, Wanda Ferro, insieme a due sopravvissuti al naufragio.
“Alla memoria dei morti ed ai sopravvissuti sia dedicato ogni giorno un nostro pensiero ed un nostro atto di amore. Questo naufragio ci serva da monito ad impedire che trafficanti e scafisti di esseri umani senza scrupoli possano mettere a rischio la vita di migranti disperati” recita l’iscrizione sulla stele di marmo voluta dall’Amministrazione comunale di Cutro nella quale si ricorda anche che il naufragio “ci richiama ad esercitare il senso di umanita’, di solidarieta’ ed accoglienza nel nome del prossimo e del piu’ alto ideale di fratellanza umana”. Ferro ha affermato che “Cutro e’ simbolo di una politica migratoria che deve vedere l’Unione europea farsi carico intervenendo al piu’ presto, ad esempio, sulla Tunisia da dove provengono i flussi degli ultimi mesi”. Il sottosegretario ha ribadito la linea del governo: “Non dobbiamo metterci nella coda di chi mostra umanita’ fino al giorno in cui arrivano ad una banchina, ma pensare che c’e’ il giorno dopo e quello dopo ancora. Dobbiamo lavorare per una integrazione giusta, una migrazione regolare contingentata attraverso flussi sicuri e liberi. Ai familiari ed sopravvissuti ho augurato di non trovare solo la solidarieta’ fino alla banchina del porto, ma trovare dal giorno dopo le condizioni di una vita che sia vita”. Dopo l’inaugurazione del monumento, nella chiesa della Santissima Annunzia di Cutro si e’ svolto il concerto solenne in memoria delle vittime del naufragio tenuto dall’Orchestra sinfonica della Calabria diretta dal maestro Alberto Veronesi. (AGI)