“Ci sono tante situazioni drammatiche: bambini che hanno perso i genitori, genitori che hanno perso i figli, mariti che hanno perso le mogli”. Ad affermarlo è Ignazio Mangione, volontario di Croce rossa italiana e direttore del Cara di Crotone. “Stanno bene, – continua Mangione – ma hanno subito forti traumi a livello psicologico. I circa 60 sopravvissuti accolti qui sono seguiti da un’équipe specializzata composta da psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali linguistici. Abbiamo subito attivato il servizio Restoring Family Links di Croce Rossa Italiana che si sta occupando ricostruire i legami familiari dei sopravvissuti e di rispondere alle varie richieste che stanno arrivando dai Paesi d’origine”.
“C’è stata una risposta eccellente da parte della Prefettura di Crotone, – conclude Mangione – c’è stata particolare sensibilità da parte del territorio. Ora siamo in attesa di indicazioni riguardo al riconoscimento delle salme. Appena sarà possibile si attiverà il trasferimento in strutture Sai”.