Lo hanno fermato al Bali Ngurah Rai International Airport di Bali, in Indonesia, ed è stato arrestato dalla polizia. E’ il latitante di ‘ndrangheta Antonio Strangio. Colpito dalla “Red Notice” Interpol (l’avviso di cattura internazionale per i soggetti ricercati in tutto il mondo), Antonio Strangio, 32enne, legato alla omonima ‘ndrina di San Luca, quella dei “Janchi”, era ricercato per traffico di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione denominata “Eclissi2” della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e affidata ai Carabinieri. Naturale prosecuzione della più complessa “Operazione Eclissi”, Eclissi 2 aveva portato, nel luglio 2015, all’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti appartenenti a cosche della ‘Ndrangheta del vibonese e del reggino. Strangio si era reso latitante scappando in Australia, dove è cittadino naturalizzato. Non avrebbe potuto essere estradato, ma i Carabinieri non si sono dati per vinti e con la collaborazione di Interpol Indonesia lo hanno fermato a Bali. Quella di Strangio è un’operazione che segue di poche ore la notizia, rimbalzata su tutte le testate internazionali, della cattura avvenuta a Saint Etienne in Francia di Edgardo Greco, latitante da 17 anni, noto come “chef della ‘ndrangheta” e condannato all’ergastolo per duplice omicidio. Con Strangio sono 42 i latitanti arrestati in tutto il mondo in poco meno di tre anni dall’avvio del Progetto I Can, che sta raccogliendo i risultati di un lavoro volto a far crescere nelle forze di polizia di 13 Paesi la consapevolezza della pericolosità globale dalla ‘Ndrangheta, che fino a poco tempo fa veniva considerata un fenomeno folcloristico italiano e non una potente organizzazione criminale che si è fatta impresa in tutto il mondo.