Uno dei problemi che maggiormente assillano il Sud e la Calabria è quello dello spopolamento delle aree interne, una questione che rischia di compromettere per sempre la rinascita di questa terra. Già nella scorsa campagna elettorale avevo ben presente quanto fosse importante per queste zone trovare una soluzione che ponesse rimedio alla desertificazione dei nostri borghi. Ecco perché Amalia Bruni, candidata presidente del centrosinistra alla regione, ha voluto una riunione operativa organizzata con Francesco Liotti, presidente dell’Associazione Calabria Condivisa, e con il professore Francesco Maria Spanò, redattore del disegno di legge sullo Smart working per contrastare lo spopolamento nei piccoli comuni calabresi. La Bruni ha depositato la proposta di legge presso l’Ufficio Legislativo del Consiglio regionale. All’incontro con Bruni Liotti e Spanò hanno preso parte anche Ernesto Mancini, Andrea Casile, Guerino Nisticò e i tecnici della struttura, per discutere articolo per articolo la norma proposta dall’Associazione a tutti i consiglieri, valutando anche le opportune modifiche per migliorare il testo. Far crescere lo smart working come strumento utile per una valorizzazione delle aree interne e per un contrasto efficace dello spopolamento di queste aree che rappresentano una parte importante del territorio calabrese, potrebbe rappresentare uno stimolo per potenziare le infrastrutture, in particolare la connessione digitale. Nei prossimi giorni Amalia Bruni avrà altri incontri con l’intento di promuovere una riflessione quanto più possibile condivisa.
