“Sono giorni drammatici per la nostra vita. L’odio, le armi, la guerra, lasciano solo macerie, distruzioni, vittime innocenti, morte ed umanità in fuga verso un sogno di liberazione”. Lo scrive, in un post su Facebook, Mimmo Lucano facendo riferimento alla guerra in Ucraina ed alla fuga dal Paese di migliaia di persone, nei confronti delle quali l’ex sindaco di Riace mette a disposizione le case che quando era primo cittadino venivano utilizzate dai migranti. “Tutto oggi – aggiunge Lucano – sembra impossibile, inutile, superfluo. Ci rimane solo la tristezza. Ma noi non ci rassegniamo e intendiamo dare il nostro contributo”. Le case di Riace cui fa riferimento Lucano, che potrebbero ospitare una cinquantina di persone, sono nella disponibilità dell’associazione “Città futura”, fondata dall’ex sindaco. “Dice un mio amico, l’ex vescovo di Locri Giancarlo Maria Bregantini – scrive ancora Mimmo Lucano nel post – che ‘il male è veramente tale quando ci fa perdere il sorriso’. Ma noi quel sorriso ce l’abbiamo ancora. Siamo aggrappati, riguardo la situazione in Ucraina, alla speranza di notizie positive e di messaggi di pace, che però ancora non arrivano”. Lucano propone anche di assegnare ai profughi dell’Ucraina i fondi raccolti in suo favore per pagare la sanzione pecuniaria per quasi un milione di euro comminatagli a conclusione del processo di primo grado scaturito dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Locri sull’utilizzo dei fondi ministeriali per l’accoglienza e la gestione dei migranti a Riace. La pena detentiva alla quale il Tribunale di Locri (presidente Fulvio Accurso) ha condannato Lucano é stata a 13 anni e 2 mesi di reclusione, quasi il doppio rispetto alla richiesta della pubblica accusa, che era stata di 7 anni e 11 mesi”. “Chiedo – scrive Lucano nel suo post su Facebook – che la raccolta fondi promossa da Luigi Manconi e dall’associazione umanitaria ‘A buon diritto’, a cui esprimo un forte senso di gratitudine, venga utilizzata per l’accoglienza dei profughi ucraini e di quelli di qualsiasi etnia che sono in fuga dagli orrori della guerra in qualunque parte del mondo”.