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Novembre,19,2024

APPELLO DELLA CGIL CALABRESE AL CENTROSINISTRA: SUPERARE LE DIVISIONI PER EVITARE LA DEBACLE

“In queste ore serve grande umiltà ma serve anche una iniziativa seria, per tentare di dare una speranza ai calabresi. Per queste ragioni chiediamo ad Enrico Letta, Giuseppe Conte, Roberto Speranza, Amalia Bruni, Luigi De Magistris, Mario Oliverio, di assumere direttamente ogni iniziativa utile per le convergenze necessarie e superare le divisioni che rischiano di danneggiare ulteriormente la Calabria ed i cittadini calabresi”. E’ quanto si afferma in un documento della segreteria regionale della Cgil calabrese in vista delle elezioni regionali del 3 e 4 ottobre. “Nelle settimane più difficili per la Calabria, divorata da incendi ed emergenze sanitarie -si legge nel documento – si è avvertito un senso di abbandono istituzionale da parte del governo centrale ed una totale assenza ed inaffidabilità della giunta regionale. Una giunta che per oltre una settimana ha sottovalutato la portata degli incendi nella totale indifferenza mentre la Calabria bruciava dal Pollino allo Stretto, impegnata a fare campagna elettorale tra lidi balneari, sagre e promozioni dei prodotti locali. Solo grazie ai numerosi appelli fatti in quelle giornate, dopo una settimana, il facente funzioni Spirlì e la giunta si sono resi conto della gravità della situazione ed hanno chiesto lo stato di emergenza”. “Nonostante ciò, con diversi morti, migliaia di ettari di territorio bruciati, aziende agricole in ginocchio, famiglie evacuate, animali morti – è scritto nella nota della Cgil Calabria – anziché istituire un tavolo di crisi emergenziale, il pensiero della giunta regionale era come aprire in anticipo la stagione di caccia. Una scelta incredibile, che sommata alla gestione delle diverse emergenze calabresi, sanitarie, economiche, sociali, ha evidenziato una inettitudine ed una inaffidabilità del facente funzioni Spirlì e della sua giunta ad occuparsi della cosa pubblica e dei cittadini calabresi che da mesi si sono sentiti soli, abbandonati, rassegnati”.

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