Il gip di Reggio Calabria Stefania Rachele ha rigettato la richiesta di rito immediato formulata dalla Procura nei confronti del consigliere comunale Nino Castorina, coinvolto nell’inchiesta su presunti brogli elettorali alle comunali di settembre scorso, e attualmente sospeso dall’incarico. Secondo l’accusa, alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Reggio Calabria avrebbero votato un centinaio di anziani che in realtà non si sono mai recati al seggio. Alcuni voti sarebbero stati espressi addirittura da soggetti deceduti. Stando all’accusa, questo è stato possibile grazie ai duplicati delle tessere elettorali ritirati negli uffici comunali da Castorina e dal suo entourage. La richiesta di rito immediato è stata rigettata anche nei confronti degli altri indagati. Secondo il giudice “la norma impone al pm di stralciare le posizioni ed i reati per i quali risultano insussistenti i requisiti di accesso al rito oppure di procedere, in alternativa, nelle forme del rito ordinario. In sostanza, il rito immediato poteva essere accolto solo per alcuni capi di imputazione e per alcuni indagati. Per gli altri, i pm avrebbero dovuto esercitare l’azione penale con il rito ordinario. Non si esclude a questo punto che la Procura chieda il rinvio a giudizio per gli indagati. Castorina è stato sottoposto agli arresti domiciliari da dicembre fino al 10 giugno quando il gip, su richiesta della Procura, ha sostituito la misura cautelare con il divieto di dimora a Reggio Calabria.