Due indagati eccellenti, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Paola sulla massoneria deviata, stavano pianificando l’allontanamento del procuratore Pierpaolo Bruni attraverso imprecisate iniziative presso il Consiglio superiore della magistratura. La notizia sarebbe contenuta in una intercettazione di cui parlano i deputati 5 Stelle Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito, che hanno annunciato una interrogazione parlamentare. Parentela e D’Ippolito hanno espresso solidarietà e vicinanza al procuratore di Paola, il quale “sta coordinando inchieste che hanno consentito di accertare stretti e pericolosi intrecci tra ambienti massonici e criminalità organizzata. Il procuratore Bruni è sempre stato coraggioso e rigoroso, svolgendo il suo ruolo con grande professionalità e determinazione. A nessuno consentiremo di allontanarlo, per cui su questa vicenda andremo sino in fondo”. La procura di Paola nei giorni scorsi aveva chiesto e ottenuto sei misure cautelari nei confronti di tecnici e professionisti coinvolti nella gestione di appalti pubblici. Complessivamente gli indagati sono sedici, compresi alcuni esponenti politici del Cosentino. L’inchiesta è condotta dai militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Cosenza. Indagini che riguarderebbero soggetti appartenenti ad una loggia massonica. “In Calabria – concludono Parentela e D’Ippolito – le Procure stanno facendo saltare un ampio sistema di potere che, per quanto venuto fuori da numerose inchieste, ha peraltro forti collegamenti con pezzi della politica. I calabresi non possono più subire ingiustizie e trame d’affari che provocano povertà, emigrazione e carenza di diritti”.