Non solo non si prospettano i risultati tanto annunciati e attesi ma ogni giorno che passa, viene dimostrato plasticamente dai dati che le azioni di risanamento e le iniziative urgenti da intraprendere per restituire un minimo di dignità al Sistema sanitario calabrese non sono neanche lontanamente prese in considerazione dai manager e da chi è stato designato per riordinare, rendere efficienti e mettere a regime, aziende e strutture sanitarie che ogni giorno di più precipitano nel degrado. I sindacati sono stanchi e proclamato lo stato di agitazione. «Come si raggiungono i Lea? Dov’è il Piano operativo? Come si riassestano i bilanci? – si chiedono cgil cisl e uil. E le Assunzioni che sono il nodo fondamentale per far ripartire il Sistema, sono state programmate? Quando si daranno le autorizzazioni per fare i concorsi? I piani di fabbisogno con quale logica si stanno formulando? Che si fa con tutto il personale assunto a tempo, reclutato non solo in tempo di pandemia, ma già prima per le gravi carenze numeriche a tutti note? Quali servizi si potranno ancora pienamente erogare senza di loro? E che diciamo degli Atti Aziendali che non rispondono spesso e volentieri alle esigenze territoriali di pazienti e cittadini? Tutte domande inevase a cui la struttura commissariale si sottrae. La gestione Longo non ha segnato quel cambio di passo tanto atteso. «Abbiamo più volte cercato il dialogo ed il confronto per dare un contributo utile – concludono i sindacati – ma oggi sono stati travalicati i limiti delle corrette relazioni sindacali. Il 30 giugno è stata convocata una assemblea in Cittadella. Si incomincia alle 10.00, si finirà, forse, quando le esigenze cesseranno.

