Luigi De Magistris starebbe pensando di dimettersi da sindaco di Napoli per dedicarsi alle elezioni regionali. Lo ha riferito nel corso di un’intervista rilasciata a Radio Uno. «Deciderò appena sarà ufficializzata la mia candidatura alla presidenza della Regione Calabria, credo a Ferragosto, considerando i 45 giorni. Fra i motivi che starebbero inducendo De Magistris a chiudere anticipatamente la sua esperienza napoletana è l’impegno di una intensa campagna elettorale e di una tornata elettorale prevista per ottobre. Intanto in casa PD si fanno i conti con primarie e candidature multiple. Per Mimmo Bevacqua, capogruppo dem in consiglio regionale, sono tanti i fronti aperti. Sia all’esterno che all’interno del partito. Lo strumento delle primarie rappresenta una soluzione idonea a costruire un’alleanza più larga e coesa. Soprattutto, manifesta un approccio responsabile che ci fa ben sperare nella prospettiva di ridare alla Calabria un governo all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte e alle opportunità del Recovery. L’attuale centrodestra sta dimostrando di essere l’esatto contrario di ciò di cui la nostra terra ha bisogno. Ancora duro su de Magistris. Il sindaco di Napoli sta evidenziando tutti i limiti di un atteggiamento personalistico e populista: mi pare chiaro ch’egli non abbia alcuna volontà di mandare davvero a casa l’attuale governo regionale, in quanto non riesce a vedere al di là della sua persona e si è intestardito a disegnare un contesto che non esiste. Non sono più i tempi della sua originaria discesa in campo: sono passati più di 13 anni e la sua narrazione di duro e puro salvatore della patria appare priva di fondamento. Della sua attività di europarlamentare, non è rimasta traccia; da sindaco del capoluogo partenopeo, invece, porta con sé un risultato di amministrazione a dir poco disastroso. I documenti contabili del Comune di Napoli registrano un buco di bilancio senza precedenti. Forse, un sano bagno di umiltà gli gioverebbe e lo condurrebbe a concorrere alle primarie di coalizione: d’altronde, se, com’egli afferma di continuo, la gente lo vuole, non vedo dove stia il problema.

