Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto è stato rinviato a giudizio, insieme ad altre 12 persone, nell’ambito del procedimento scaturito dall’inchiesta “Piazza Sicura”. Il gup del Tribunale di Catanzaro Teresa Guerrieri ha infatti accolto la richiesta del pm della Dda Veronica Calcagno. L’operazione ha coinvolto pubblici amministratori, imprenditori, professionisti e pubblici dirigenti, indagati, a vario titolo, per falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, mancanza del certificato di collaudo. Il rinvio a giudizio è stato disposto, oltre che per Occhiuto, per Giorgio Ottavio Barbieri, Alvaro Antonio, Antonella Angotti, Francesco Converso, Gianluca Guarnaccia, Francesco Stellato, Francesco Tucci e Paola Tucci, Pasquale Torchia, Carlo Pecoraro, Raffaele Ferraro, Carlo Vernetti. Secondo le indagini, eseguite dalla Guardia di finanza, sarebbero stati commessi più reati di falso finalizzati ai finanziamenti per lavori complementari e per il rilascio del certificato di collaudo di Piazza Bilotti che fu sequestrata lo scorso anno. Contemplato anche il reato di rivelazione di segreto, posta in essere da un pubblico dipendente in relazione ad attività ispettive che dovevano essere avviate sul cantiere, e affidamento e frammentazione di incarichi sotto soglia, in modo da aggirare gli obblighi posti dalla normativa vigente in materia di appalti.