L’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di questo pomeriggio, a quanto si apprende da fonti ministeriali, è stato aggiornato con il decreto per il differimento delle consultazioni elettorali. Sul tavolo del governo il rinvio a dopo l’estate di tutte le elezioni amministrative previste da qui a fine giugno: le Regionali in Calabria dell’11 aprile, le suppletive a Siena, le amministrative che si terranno in circa 1200 Comuni. Tra i quali metropoli come Roma, Milano, Napoli, Torino.Il rinvio potrebbe fare meno comodo a quelle forze date dai sondaggi in costante ascesa. “Ma pensare a un voto e ai comizi che lo precedono, in un momento in cui si paventa una zona rossa nazionale sarebbe illogico”, spiega una fonte di maggioranza. E il tempo stringe. Per le Regionali in Calabria il governo deve varare il dl entro la metà di marzo. Per le amministrative entro la fine di aprile. Più facile allora che si attui un rinvio “erga omnes” delle prossime tornate elettorali. Ci sono, inoltre, due appendici a rafforzare la possibile mossa del governo. La prima è la scuola: ulteriori rallentamenti del calendario a causa dell’organizzazione dei seggi andrebbero a danneggiare uno dei settori più colpiti dalla pandemia. La seconda fa riferimento alle parole con cui il presidente Sergio Mattarella, annunciando il conferimento dell’incarico a Draghi, sottolineò il rischio epidemiologico di un ritorno al voto in primavera. Parole che un qualsiasi partito di maggioranza avrebbe difficoltà, con la curva dei contagi in ascesa, a contraddire.]]>