Mani che “seminano morte” e “mani tese” che invece, per aiutare, hanno “sfidato contagio e paure”. Il Papa chiede di scegliere la via della solidarietà e sottolinea che per prima la Chiesa deve sostenere “il grido dei poveri”. E’ quanto scrive nel Messaggio per la Giornata Mondiale dei Poveri che sarà celebrata il 15 novembre. Il pontefice fa riferimento alle settimane difficili dell’emergenza sanitaria e ricorda medici, infermieri, volontari, sacerdoti in prima linea. Ma dall’altra parte c’è chi continua a fare speculazioni finanziarie e a fabbricare armi. Questo deve essere “un tempo favorevole per sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo. Già troppo a lungo siamo stati nel degrado morale”. “Il grido silenzioso dei tanti poveri deve trovare il popolo di Dio in prima linea, sempre e dovunque, per dare loro voce, per difenderli e solidarizzare con essi davanti a tanta ipocrisia e tante promesse disattese”.