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Novembre,23,2024

A Cosenza per ricordare Brema

“Fra le quarantasei vittime della catastrofe aerea di Brema, fra cui sette miei compagni di nazionale, avrei dovuto esserci anche io. Ed è stato solo grazie al caso che oggi mi ritrovo qui a ricordare, ed a raccontare quanto successe cinquant’anni fa in Germania”. Era il 28 gennaio 1966. Lui è Massimo Borracci, ieri grande nuotatore della nazionale italiana, che all’epoca dei fatti in questione, giovanissimo, avrebbe dovuto partecipare al prestigioso meeting europeo di nuoto a Brema, e oggi, dopo una lunga e brillante carriera di atleta ed allenatore, tecnico dei NuotatoriKrotonesi.
Vi raccontiamo la sua testimonianza, ancora viva nei suoi ricordi, proprio perché domenica prossima, i suoi ragazzi, saranno impegnati nella Coppa Brema, che si disputerà domenica 20 dicembre a Cosenza.
Per ricordare una tragedia sportiva italiana, stranamente dimenticata.
“Era il 28 gennaio 1966 quando all’aereoporto di Brema, in fase di atterraggio a causa della fitta nebbia, un aereo della Lufthansa precipito’ al suolo incendiandosi. A bordo – ci racconta Massimo Borracci – la squadra italiana di nuoto selezionata per partecipare al meeting di Brema, che all’epoca ERA IL MONDIALE IN VASCA CORTA.
Perirono nell’incendio i più forti nuotatori Italiani dell’epoca:Bianchi,De Gregorio Chimisso, Rora,Massenzi Longo e Samuele, insieme all’allenatore Paolo Costoli e il cronista Rai Nico Sapio. Scampammo alla morte io e Gianni Gross, che all’ultimo momento rinunciammo alla trasferta anche se figuravamo sulla lista dei convocati. L’incidente avvenne intorno alle 19 del 28, e la notte alle 2’30 squilla il telefono in casa mia, risponde mia mamma,  era il capo redattore della Nazione. Le chiede se aveva notizie di me. Mia mamma sapendo che non ero partito, pensò mi fosse capitato un incidente e corse in camera mia. Stavo dormendo tranquillamente, e appena sveglio capii che era successo qualcosa di grave. Corsi al telefono ed ebbi la terribile notizia. Il giorno dopo su tutti i giornali nazionali la terribile notizia, con la lista dei morti, nella quale figurava anche il mio nome e quello dell’altro nuotatore fiorentino Gianni Gross. La foto mia e dell’allenatore  in prima pagina de “La Nazione”, e ricordo mia madre che passo il giorno al telefono a ripetere alle decine di telefonate di cordoglio, spiegando che si era trattato di un errore, che ero vivo e che ero a Firenze.
Mi recai Brema di ritorno dalla California l’anno dopo – conclude Borracci – e c’era, in memoria di quel giorno, sul blocco n. 4, una corona di fiori. Ed io allora, cercai di onorare la memoria dei miei amici con l’unica cosa che potevo farel, il record nazionale dei 100 stile libero, col tempo di 54’4″.
E siamo sicurissimi che a Cosenza domenica, Massimo Borracci ed i suoi NuotatoriKrotonesi, gareggieranno anche per quei campioni di nuoto, che nessuno ricorda piu.

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