CORONAVIRUS, CONTE PROROGA LE RESTRIZIONI FINO AL 13 APRILE

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A handout photo made available by the Press office Palazzo Chigi shows Italian Prime Minister Giuseppe Conte attend a press conference at Palazzo Chigi, Rome, Italy, 28 March 2020. ANSA/Filippo Attili / Press office Palazzo chigi HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Il premier Giuseppe Conte ha firmato il dpcm proroga blocchi fino al 13 aprile. I morti sono “una ferita che mai potremo sanare: non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive e alleviare i disagi e risparmiarvi i sacrifici a cui siete sottoposti”, ha detto Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “C’è una sparuta minoranza di persone che non rispetta le regole: abbiamo disposto sanzioni severe e misure onerose. Non ci possiamo permettere che l’irresponsabilità di alcuni rechino danni a tutti. Se iniziassimo ad allentare le misure, tutti gli sforzi sarebbero vani, quindi pagheremmo un prezzo altissimo, oltre al costo psicologico e sociale, saremmo costretti a ripartire di nuovo, un doppio costo che non ci posiamo permettere. Invito tutti a continuare a rispettare le misure. Non siamo nelle condizioni di dire che il 14 aprile allenteremo le misure. Quando gli esperti ce lo diranno, entreremo – ha spiegato il premier – nella fase 2 di allentamento graduale per poi passare alla fase 3 di uscita dall’emergenza, della ricostruzione, del rilancio”. Conte ha poi fatto un passaggio durante la conferenza sulla passeggiata con un minore. “Non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio coi bambini. Abbiamo solo detto che quando un genitore va a fare la spesa si può consentire anche l’accompagno di un bambino. Ma non deve essere l’occasione di andare a spasso e avere un allentamento delle misure restrittive”. Nel nuovo dpcm si vietano gli allenamenti anche degli atleti professionisti “onde evitare – ha spiegato Conte – che delle società sportive possano pretendere l’esecuzione di una prestazione sportiva anche nella forma di un allenamento. Ovviamente gli atleti non significa che non potranno più allenarsi: non lo faranno in maniera collettiva ma individuale”. “Io sono stato ben chiaro: nelle nostre decisioni politiche abbiamo fatto una scelta. Partiamo dal presupposto che la nostra Costituzione attribuisce valore prioritario alla tutela della salute e poi cerchiamo anche di contemperare le esigenze dell’economia”,”Credo – aggiunge – che una decisione politica debba avere una base scientifica. Non ho mai detto che seguiamo alla lettera le valutazioni del comitato tecnico scientifico: ho detto che valutiamo le indicazioni degli scienziati. La politica sta affrontando un nemico sconosciuto che non è abituata ad affrontare, così come gli scienziati. Ma poi interviene la politica e la prospettiva è diversa perché il decisore politico deve agire in scienza e coscienza tenendo conto di tutti gli interessi in gioco. E soprattutto deve essere guidato – ha concluso Conte – dai principi costituzionali, che sono anche nella Costituzione a volte in contrasto tra loro”.

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