Ventisei arresti, cento perquisizioni e una pista che porta anche in Calabria. La “cellula” del clan Santapaola di Catania operativa a Messina aveva anche interessi negli appalti, attraverso l’imposizione di forniture e manodopera grazie a funzionari corrotti. È quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Ros. Il gruppo avrebbe avuto interessi anche sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Poteva contare anche su informatori in uffici pubblici, di polizia e della Procura. Il blitz è scattato nelle provincie di Messina, Catania, Siracusa, Milano e Torino, con il coordinamento del procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, per associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, estorsione, corruzione, trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti, esercizio abusivo dell’attività di giochi e scommesse, riciclaggio, e reati in materia di armi. Per 10 degli indagati il gip ha disposto la misura degli arresti domiciliari. È la prima volta che si scopre, a Messina, una cellula di Cosa nostra del clan Santapola di Catania.